“Dio! Come esprimere colle parole la bruttezza orrenda di quella donna!”

Fosca, la protagonista del romanzo di Igino Ugo Tarchetti, sta per compiere centocinquant’anni d’età, ma non li dimostra: anzi, da quel lontano 1869, quando apparve presso l’editore Treves, ha acquistato un fascino ancor più conturbante. Fosca è difatti uno dei romanzi più significativi della Scapigliatura milanese, anticipatore di sensibilità e atmosfere del Decadentismo. La sua “riscoperta” in epoche a noi più vicine è dovuta a Italo Calvino, che lo ripropose come primo volume di “Centopagine”, la collana da lui curata. Romanzo psicologico raffinato, sviluppa una conturbante vicenda intorno alle personalità di Fosca e Giorgio. La prima, donna di grande sensibilità e fine cultura, ma non certo dai lineamenti aggraziati, si innamora di Giorgio, a sua volta impegnato con Clara. Sembra quindi non esserci alcuna possibilità per una loro storia. E proprio per questo, a poco a poco, Fosca si fa morire per il rifiuto dell’uomo. Ma in realtà Giorgio è emotivamente molto più coinvolto di quanto creda… Il romanzo ha conosciuto diversi adattamenti televisivi e cinematografici, tra cui Passione d’amore, di Ettore Scola, film del 1981.

 

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Igino Ugo Tarchetti

Igino Ugo Tarchetti (San Salvatore Monferrato 1839-Milano 1869), di famiglia dell’agiata borghesia piemontese, si lega al gruppo milanese degli scapigliati e intraprende la “carriera della carta sporca”, per usare l’espressione …

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