Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Sulla Transiberiana, Alëša ed Hélène, due sconosciuti, sognano la fuga.
Lui, russo, vuole fuggire da quel treno e dal suo destino di coscritto che lo porta in una Siberia da incubo, un incubo fra bruti che hanno già cominciato a vessarlo.
Per lei, francese, che scappa da Anton, l’amante seguito fino a Krasnojarsk, il treno diretto verso un altrove sconosciuto è speranza di liberazione.
Un incontro, regalato dal caso, che creerà complicità nel comune rifiuto del presente, malgrado l’unica comunicazione tra i due sia fatta di gesti e di sguardi. Figure di questo huis-clos sono i viaggiatori diretti verso Oriente, famiglie chiassose, soldati dai corpi maleodoranti ma anche due donne in servizio sul treno – spie o angeli custodi? E fuori i paesaggi sterminati attraversati dal treno in un tempo infinito. Tutto questo in un romanzo breve e intenso, ritmato dall’inconfondibile stile di Maylis de Kerangal.
“Il testo è breve, splendido, ammaliante. In cento pagine, Maylis de Kerangal dice tutto: la disumanità di un sistema, l’abisso davanti all’ignoto, il richiamo dell’altrove, la solidarietà umana.”
Marianne Payot, L’Express
Maylis de Kerangal è considerata una delle più importanti scrittrici francesi contemporanee. Con Feltrinelli ha pubblicato Nascita di un ponte (2013), Prix Médicis e Premio Gregor von Rezzori; Riparare i …