Giona/Ionà

Chi è Giona/Ionà e perché il suo nome vuol dire “colomba”?

Perché si precisa che la sua liberazione dal ventre del grande pesce avviene con un colpo di vomito?

E ancora: perché l’“hèvel havalìm” di Kohèlet/Ecclesiaste va stretto di misura nella “vanitas vanitatum” con cui san Gerolamo si tolse d’impaccio?

Simili questioni utilmente inattuali prendono luogo e fuoco nelle note di questo libro, minimo per numero di versi e immenso per deposito di leggende. La traduzione è, se possibile, un poco più estremista di quella di Esodo/Nomi per ostinazione di ricalco letterale della lingua sacra. Protagonista femminile è la città di Ninive, insonnia dei profeti.

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