Giustizia per i ricci difende un’antica tesi filosofica: quella dell’unità del valore. Il titolo del libro si riferisce a un verso del poeta greco Archiloco, reso celebre da Isaiah Berlin, secondo cui le volpi sanno molte cose, mentre i ricci ne sanno solo una, ma grande. In questo esaustivo volume Ronald Dworkin sostiene che il valore in tutte le sue forme è appunto una grande cosa: che cosa sia la verità, che senso abbia la vita, che cosa prescriva la morale e che cosa richieda la giustizia sono solo diversi aspetti della stessa più ampia questione. Per argomentarlo sviluppa originali teorie su una varietà di tematiche assai di rado prese in considerazione all’interno di un unico libro: lo scetticismo morale, l’interpretazione della verità, il libero arbitrio, la teoria morale degli antichi, l’avere una vita buona e il vivere bene, la libertà, l’eguaglianza, la democrazia e i diritti, tra le altre cose. Quello che pensiamo riguardo a ciascuno di questi temi deve poter reggere a un’argomentazione che risulti convincente a proposito degli altri, deve giustificarsi attraverso gli altri. La minaccia a tale unità viene principalmente dallo scetticismo, in tutte le sue forme – filosofica, cinica o postmoderna –, e la difesa da esso consiste nell’interpretazione, ossia in una corretta comprensione dei valori che mostri l’inesistenza di conflitti tra loro. Giustizia per i ricci, che si può considerare la maggiore opera di Dworkin, tira le fila dei suoi importanti studi nel campo della filosofia morale e politica e si annuncia come un testo di riferimento imprescindibile.