“Perché si è presa di mira la masturbazione e non l’attività sessuale in generale?”
Sulla base di numerose fonti teologiche, giuridiche e mediche, Foucault affronta in questo libro il problema di quegli individui “pericolosi” che, nel corso del Diciannovesimo secolo, sono stati definiti “anormali”. Emergono tre figure che hanno storie differenti ma finiscono per ricongiungersi nella figura dell’anormale: il mostro umano, nozione il cui quadro di riferimento erano le leggi della natura e le norme della società; l’individuo da correggere, di cui si faranno carico i nuovi dispositivi di disciplinamento del corpo; l’onanista che, già dal Diciottesimo secolo, è oggetto di una campagna per il controllo della famiglia moderna. Foucault esamina le perizie medico-legali che hanno consentito alla psichiatria di entrare e fissarsi nei meccanismi giudiziari; espone i piani per ricerche rimaste incompiute (per esempio lo studio sull’ermafroditismo); offre tracce importanti di progetti poi abbandonati (tra gli altri, quello sulle pratiche di confessione e direzione di coscienza nell’età moderna). Pone così le premesse teoriche di una serie di tesi poi condotte nell’insegnamento al Collège de France e riprese nelle opere successive.