Grazie

di Daniel Pennac

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“Contano i meriti immaginari, quelli che ognuno si attribuisce da sé; sono quelli che occorre premiare”

Ringraziare è difficile. Mette in discussione certezze. Muove gli affetti. Apre la memoria. Soprattutto quando si è un artista che una giuria ha premiato “per l’insieme della sua opera”. La formula del ringraziamento ha delle regole, ci dice il nostro personaggio-autore, e puntualmente ne fa un grottesco elenco. Passando dallo scoramento al furore si lascia visitare dal dubbio (che senso hanno i grazie in un mondo che storpia le emozioni in spettacolo?) e risale, in una sorta di delirio della memoria, all’odio rimosso per il maestro di scuola, origine della sua ribellione contro il conformismo.
Brillante, ironico, coinvolgente; Grazie è un testo scritto per il teatro che si lascia leggere come un monologo brioso, pieno di scatti di intelligenza e umorismo. Un vibrante omaggio di Pennac ai suoi lettori.

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Daniel Pennac

Daniel Pennac, nato a Casablanca nel 1944, già insegnante di lettere in un liceo parigino, dopo un'infanzia vissuta in giro per il mondo, tra l'Africa, l'Europa e l'Asia, si è …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 31 Ottobre 2018
  • Collana: Universale Economica
  • Pagine: 84
  • Prezzo: 8,08 €
  • ISBN: 9788807891625
  • Genere: Tascabili
  • Traduttore: Yasmina Melaouah
Daniel Pennac recita se stesso. "Ma la mia vita è la scrittura"

Daniel Pennac recita se stesso. "Ma la mia vita è la scrittura"

Daniel Pennac per la prima volta si cala nei panni di attore e recita il suo monologo Grazie, un testo ricco di ironia, ma anche di parentesi malinconiche.
‟È successo tutto per caso. Dovevo leggerlo a voce alta a teatro, non dovevo recitare, ma il responsabile del teatro du Rond Point, a Parigi, ascoltandomi mentre lo leggevo, si è accorto che lo sapevo a memoria. Allora mi ha detto: ‘Non hai bisogno del libro, lo devi recitare!’. Ho detto: ‘No, no, no, non sono un attore’. Ma ha insistito e mi sono lasciato convincere ed ecco”.