“Le nostre case sorgevano l’una a ridosso dell’altra, come se fosse stato il destino a progettarle apposta così”
Manaka, ventitré anni, è cresciuta in una casa con un grande giardino, a pochi passi dalla casa di Hiroshi che sarà prima il suo compagno di giochi, poi l’amico intimo e quindi il marito. Si sono sposati a diciott’anni e il loro rapporto è rimasto lo stesso di sempre, basato sulla conoscenza profonda e la fiducia reciproca. Sono entrambi di carattere tranquillo e contemplativo. Manaka trascorre lungo tempo a curare il giardino e a giocare con il cane, ma Hiroshi talora sfoga l’angoscia da cui si sente sovrastato in improvvise crisi di pianto. La loro vita procede senza scosse fino alla morte del nonno di Hiroshi, con cui questi aveva vissuto dopo che i genitori l’avevano lasciato per unirsi a una setta religiosa in America. Nel mettere a posto la casa del nonno emergono particolari inquietanti sulla setta che portano alla luce antichi traumi. Per ritrovare la serenità perduta i due giovani decidono allora di concedersi una seconda luna di miele, in Australia. Andranno a visitare la madre di Manaka che, da quando ha abbandonato marito e figlia, vive laggiù. L’amore e l’innocenza di due giovani si oppongono alle manifestazioni più turpi dell’animo umano, in uno dei romanzi più unitari e maturi di Banana Yoshimoto.