“Oggi è diventato possibile vedere la psicoanalisi nella sua interezza: sia gli aspetti repressivi sia quelli liberatori”
La psicoanalisi ha modificato in maniera permanente il modo in cui in tutto il mondo gli uomini e le donne interpretano se stessi e gli altri. Eppure, nonostante gli innumerevoli studi, a tutt’oggi manca una sua storicizzazione. Una storia della psicoanalisi non può accontentarsi della sola biografia di Freud o della storia della psichiatria o della cultura viennese, ma deve spiegare, innanzitutto, l’intensità dell’attrazione esercitata e l’ampiezza della sua influenza. I misteri dell’anima colma questo vuoto, muovendosi su diversi piani e attingendo a una vasta base documentaria. La psicoanalisi è “la prima grande teoria e pratica della vita personale”: un’esperienza di singolarità e di interiorità collocabile in uno specifico momento storico e fondata nei moderni processi di industrializzazione e urbanizzazione, oltre che nella storia della famiglia. Zaretsky non manca di interrogarsi sul “dopo”, sul destino della psicoanalisi oggi. Siamo di fronte a un libro pertanto che coniuga il rigore della documentazione storica all’ampiezza di sguardo, alla microstoria, alla storia delle idee, alla storia materiale, alla storia della cultura “alta” e popolare, ma anche all’inquietudine politica, alla sensibilità che sa cogliere in ogni vicenda epistemologica le necessità del potere e le occasioni di forme nuove di vita individuale e collettiva.