Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Rio de Janeiro, 1904. Johan Edward Jansson sbarca in Brasile in qualità di nuovo console svedese. Lui e la moglie Brigitta scelgono come domicilio una piccola stazione balneare lontana dal centro, che si affaccia sull’oceano con una lunga spiaggia bianca e immacolata.
Innamorato di quel luogo, Johan decide di far costruire un castello per la sua famiglia, e così ha inizio il mito di quella che diventerà una delle destinazioni turistiche più apprezzate al mondo, sinonimo di bellezza, esotismo ed eccessi: Ipanema.
Poco più di sessant’anni dopo, tutto è cambiato a Rio: le feste leggendarie, la moda, la fortuna dei Jansson e la mentalità delle nuove generazioni.
Da Brigitta, perseguitata da “voci” nella testa, alla ricca e viziata Laura Alvim, che sogna di fare l’attrice, al padre Álvaro, un medico rimasto vittima dei suoi stessi esperimenti scientifici, la parabola della famiglia Jansson e di chi le gravita intorno rispecchia le trasformazioni dell’intero paese: le dinamiche di ascesa sociale, gli ideali femminili e femministi, la reazione al golpe militare, la crisi.
Mescolando figure storiche e personaggi fittizi, Martha Batalha, considerata una delle nuove grandi voci della letteratura latinoamericana, regala al lettore un romanzo intenso e variopinto che parla di pentimenti, memoria e resilienza, e di come le scelte sbagliate di pochi possono colpire le vite di molti.
A Ipanema c’era un castello. O almeno così dicono.
“Martha Batalha scrive con leggerezza e ironia. Nella miglior tradizione del realismo magico sudamericano.” Il Venerdì di Repubblica
Martha Batalha è nata a Recife nel 1973 ed è cresciuta a Rio de Janiero. Ha lavorato per importanti giornali brasiliani e ha fondato la casa editrice Desiderata. Nel 2008 …