Il libro di Kalfon non è soltanto l'ultima di una serie sterminata di opere sulla leggenda di Che Guevara, ma una biografia critica, un saggio, un racconto d'avventura, un giallo che ci riconsegna l'immagine di un uomo, un uomo eccezionale, ma pur sempre un uomo del suo tempo e del suo continente. In pagine appassionate e ricche delle testimonianze di chi lo conobbe veramente, Kalfon traccia i momenti fondamentali della sua biografia: l'infanzia argentina del ragazzino asmatico, i lunghi viaggi in America Latina con gli amici, le mille attività di studente, l'incontro con Castro, l'epopea della lotta armata a Cuba, l'esercizio del potere, e poi, inaspettatamente, il Congo e la Bolivia, il disastro, la morte. E Kalfon offre chiavi di lettura inedite, a volte clamorose, per le molte domande che la figura del Che suscita: perché un uomo neanche quarantenne decide di abbandonare la costruzione del socialismo, la famiglia, Fidel, per perdersi in un'avventura disperata? E' stata la generosità del rivoluzionario, una pulsione suicida o una morte già decretata dal potere cubano? "Che è l'interiezione caratteristica della parlata argentina familiare, che si usa per interpellare, per attirare l'attenzione dell'interlocutore. A seconda dell'intonazione e delle circostanze che, che è termine confidenziale, può significare mille cose: ehilà, salve, dimmi, davvero?!, impossibile e così via. A volte al limite del volgare, che distingue la popolazione del Rio de la Plata dagli altri ispanofoni. Con questo nomignolo i cubani castristi hanno designato fin da principio il giovane medico argentino che aveva aderito alla loro causa."