Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Cinque scienziati. Una contesa milionaria per ottenere la guida di un nuovo istituto dedicato alla ricerca più avanzata sull’Alzheimer. È la traccia lungo la quale si snoda Il gioco della mente, un romanzo avvincente, una sorpresa inaspettata, un viaggio nella scienza che ci riguarda da vicino.
Indotto dalla malattia della moglie e disilluso dalla lentezza dei progressi nella ricerca di una cura, un ricco uomo d’affari svizzero lancia un concorso per giovani promettenti neuroscienziati in grado di pensare fuori dagli schemi. Scelti per la loro eccellenza e la loro originalità, devono viaggiare per l’Europa alla ricerca delle risposte a cinque indovinelli assai complessi, ognuno dei quali combina un quesito scientifico con una sfida geografica e storica.
Mentre le loro storie personali si dipanano, così come i momenti di euforia e delusione quando risolvono un indovinello o arrivano a un vicolo cieco, i cinque subiscono una serie di incidenti che rischiano di far fallire il progetto, ma soprattutto
mettono a repentaglio la loro vita. C’è qualcuno che trama nell’ombra, che è disposto a tutto pur di manipolare la contesa. Qualcuno che va fermato ad ogni costo, prima che la minaccia diventi reale.
La natura degli enigmi e il talento dei concorrenti aprono un mondo di scoperte anche per noi, che impariamo a conoscere alcuni dei temi più urgenti dell’attuale ricerca sul cervello, mentre seguiamo la sfida in alcune delle più belle città d’Europa – Praga, Vienna, Cordova, Ginevra, Venezia. Il gioco della mente è una lettura incalzante, un viaggio affascinante nei meandri dell’intelletto, nella doppiezza umana, nella tensione
verso la bellezza, in tutto ciò che può migliorarci la vita.
Fred Lindenmayer stava per concludere la riunione
del consiglio di amministrazione della Opernhaus,
quando sentì il telefono vibrare
nella tasca della giacca.
Controllò lo schermo,
si scusò con i presenti e uscì dalla stanza.
Heidi, la sua assistente personale,
sapeva bene che in quel momento lui era in riunione
e se lo aveva chiamato
doveva esserci un’ottima ragione.
“Fred, mi dispiace disturbarti,
ma si tratta di un’emergenza.”
Fred pensò immediatamente a sua moglie.
“È successo qualcosa a Meg?”
“Sì, Fred, ho paura di sì.”