Un’aggressione violenta a Granada, e Luz in una notte perde tutto.
Unico, misterioso lascito della madre: una scatola bianca con un logo a
forma di labirinto, una lettera di presentazione fasulla e un biglietto
per Venezia. È così che la ragazza, sedici anni e muta per scelta, si
ritrova a lavorare per Mariano Fortuny, l’alchimista delle stoffe. Nel
suo palazzo di campo San Beneto, già si stampano con tecniche segrete
gli scialli knossos, ambiti dalla buona società di tutta Europa, ma il
suo genio instancabile è ossessionato dalla creazione di un abito senza
tempo, la cui piega perfetta possa disegnare il corpo e l’anima di
chi lo indossa. Da questa visione e dalle intuizioni della compagna,
l’affascinante Henriette, nascerà il delphos, un vestito destinato a
entrare nella storia della moda. Testimone e poi artefice di questo
mondo di tessuti e colori, Luz dovrà scavare tra i meandri del passato e
affrontare le incertezze del primo amore e del futuro, per dare
finalmente forma alla sua vera identità. A fare i conti con i
propri fantasmi è anche Mariano, che vive da sempre sotto l’ala
protettrice della madre e oscurato dall’ombra del padre – il famoso
pittore Marià Fortuny y Marsal, ufficialmente morto di malaria ma con i
sintomi di un avvelenamento da piombo. E tra le pieghe della seta, di
una città, di una storia, sia Luz che Mariano dovranno scoprire chi sono
davvero.
Nella chiassosa vivacità della Venezia di
inizio Novecento – in cui si muovono Gabriele D’Annunzio e Giovanni
Stucky, Luisa Casati e Marcel Proust, ma anche operaie e impiraresse dalla
saggezza spiccia – Anna Samueli unisce la finzione alla realtà per
restituirci il ritratto di un artista poliedrico, un inventore
eclettico e insaziabile che ha segnato un’epoca.
«...
E poi un vestito. Nuovo e antico al tempo stesso. Il colore sarà ogni
volta diverso, ma la forma identica. Il contr ario del cucito
addosso; un abito più forte delle mode, che non solo interpreta
l’anima di chi lo porta: la fa sua.»
La francese inclinò la testa, intrigata.
«E hai già un’idea di come potrebbe essere, quest’abito?»
«Sarà a pieghe» rispose Fortuny.