“Bajani scandaglia il luogo dove più abbiamo scoperto, amato, e infine siamo diventati noi stessi.” Sandro Veronesi
Per raccontare la vita di una persona l’unica possibilità è setacciare le case che ha abitato nel corso degli anni, alla ricerca di quelle parti di sé che vi ha lasciato, abbandonandole di volta in volta per continuare a essere se stesso. Questo romanzo è la storia di un uomo – “che per convenzione chiameremo Io” –, le amicizie, il matrimonio nel suo riparo e nelle sue ferite, la scoperta del sesso e della poesia, il distacco da una famiglia esperta in autodistruzione.
La vita di Io salta su e giù nel tempo, di casa in casa: ciascuna è la tessera di un puzzle che si compone tra l’ultimo quarto del millennio e il primo degli anni zero. È il tempo di un’esistenza tradotto in planimetria, in cui ogni passaggio e smottamento della vita è inscritto nelle stanze che lo hanno ospitato e forse in parte determinato.
Finalista al premio Strega e al premio Campiello 2021, Il libro delle case è un viaggio nei cambiamenti degli ultimi cinquant’anni, nelle architetture reali così come in quelle interiori, nei luoghi da cui veniamo e in quelli in cui stiamo vivendo. Un romanzo costruito come una partita di Cluedo o un poliziesco esistenziale, in cui Bajani traccia il grande affresco, poetico e visionario, di un’educazione sentimentale a metri quadri.