Il malato immaginario

di Molière

“Quasi tutti gli uomini muoiono per via dei loro rimedi, non delle loro malattie.”

I giovani Angelica e Cleante si amano e vogliono sposarsi, ma Argante, l’autoritario padre di lei, ha deciso diversamente: Angelica sposerà un medico che lo curerà da tutte le sue malattie. Argante infatti è in ottima salute, ma si crede afflitto da mille disturbi e vive circondato da medicine e rimedi di speziali. Se la figlia rifiutasse di obbedire alla volontà paterna, Argante è pronto a diseredarla in favore di Belinda, l’ossequiosa e intrigante seconda moglie. Beraldo, il fratello di Argante, e Tinetta, la cameriera impertinente e dal cuore gentile, faranno di tutto per aiutare i due giovani a coronare il loro sogno e indurre Argante a ritrovare la sanità mentale.
Con la brillantezza di un testamento, questa ultima commedia di Molière dipinge il teatro come spettacolo, come trionfo del piacere, come vittoria della vita sulla morte. Un grande classico qui presentato completo degli intermezzi musicali danzanti che originariamente scandivano la rappresentazione: testi le cui parole, come spiega Fernando Marchiori nella sua prefazione, testimoniano della costante tensione in cui operò Molière, diviso tra libertà creativa e necessaria sottomissione al potere del Re Sole.
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Molière

Molière, pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin (Parigi, 1622-1673), è stato commediografo e attore teatrale, tra i più importanti autori del teatro classico francese del XVII secolo. Diresse per diversi anni la …

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