In tre romanzi di successo Susanna Moore ha fatto tesoro della sua esperienza hawaiana per descrivere, con rara sensibilità e cognizione di causa, le sfumature di una società nata dall'intreccio delle antiche tradizioni locali con un Occidente che, nel bene e nel male, ha contribuito al suo sviluppo.
Componendo con sapiente dosaggio ricordi personali, storia e mito, la Moore ci conduce ora in un viaggio affascinante attraverso il drammatico ed esotico paesaggio della terra dov'è cresciuta. Da bambina l'autrice trascorreva le sue vacanze scolastiche sull'isola di Kauai. Ed è proprio qui che torna per riscoprire l'enigmatico cuore delle Hawaii. La storia che Susanna Moore ci racconta non è quella degli avvenimenti, talvolta drammatici, che hanno segnato lo sviluppo di quest'isola. Nel ricordare gli aneddoti della sua infanzia e dell'adolescenza, l'autrice descrive un mondo ancora impregnato di credenze tradizionali.
Nel magnifico paesaggio di Kauai la Moore riscopre i vecchi canti della tradizione orale polinesiana sopravvissuti ai tentativi del mondo occidentale di liberare gli hawaiani dalle loro superstizioni pagane. Sono questi canti, scritti da regine e maestri di Hula, il fulcro evocativo per l'affascinante riscoperta del mito delle Hawaii.
Pervaso a tratti da un senso di rimpianto per la perdita degli antichi valori, il racconto sostituisce all'immagine patinata cui siamo avvezzi un mondo visto dall'interno e regolato da leggi segrete.