Parla lentamente, scandisce ogni parola, soprattutto una: blackmail, ricatto, quello subito dai Paesi poveri. Guarda sempre negli occhi: nei suoi, neri, adesso c’è soprattutto rabbia. Vandana Shiva, un passato da fisico nucleare abbandonato nel 1987, quando decise di dedicarsi all’ambiente e ai problemi della condizione femminile. L’aria mite non le ha impedito, nel ’90, di convincere una moltitudine di agricoltori a trasformarsi in scudi umani per impedire che gli alberi della foresta himalayana fossero abbattuti. L’aria mite non le ha impedito di dirigere la Fondazione per la scienza, la tecnologia e l’ecologia, e di diventare punto di riferimento per le organizzazioni non governative di tutto il pianeta. Da quindici anni, si batte per la biodiversità.
L’intervista è stata raccolta durante il vertice Fao del giugno 2002 a Roma.