Dario Fo racconta, con ironia e umorismo, i luoghi, gli eventi e i personaggi leggendari che hanno segnato la sua educazione artistica e civile. Pittore-narratore dal tratto veloce e incisivo, Fo schizza, colora, affresca. Un memorabile autoritratto. Il "romanzo" di una vita. Una storia italiana.
Dario Fo
Dario Fo, nato a San Giano, in provincia di Varese nel 1926 e morto a Milano il 13 ottobre 2016, è stato uno dei più grandi uomini di teatro del …
Dario Fo racconta, con ironia e umorismo, i luoghi, gli eventi e i personaggi leggendari che hanno segnato la sua educazione artistica e civile. Pittore-narratore dal tratto veloce e incisivo, Fo schizza, colora, affresca. Un memorabile autoritratto. Il "romanzo" di una vita. Una storia italiana. La registrazione della presentazione in libreria, il 13 novembre 2002 a Milano.
Intervista a Dario Fo
Uno straordinario giullare di strada, maestro nell’affabulazione, buffone
medievale con una gestualità che non necessita del linguaggio verbale dove può
aver imparato la "tecnica del mestiere" se non proprio dalla strada?
Altro che registi, attori, professori - certo anche loro hanno fatto la loro parte, ma sono intervenuti in un secondo momento. I primi insegnanti di Dario Fo, giullare d’eccellenza, sono stati i pescatori, i vetrai, la gente che di giorno viveva nelle piazze e di notte nelle osterie. È dai loro racconti che deriva quell’uso particolare delle pause, la personalissima improvvisazione, quella specie di nuova lingua - il "gramelot" - caratterizzata dalla commistione di dialetti differenti. Di tutto questo, e molto di più, parla il libro di Dario Fo a cura di Franca Rame: Il paese dei Mezaràt. I miei primi sette anni (e qualcuno in più). "È un testo che parla della mia giovinezza - spiega Fo - dei miei primi sette anni di vita e qualcuno in più, con tutti i conflitti, le paure e le passioni di quel periodo".
Altro che registi, attori, professori - certo anche loro hanno fatto la loro parte, ma sono intervenuti in un secondo momento. I primi insegnanti di Dario Fo, giullare d’eccellenza, sono stati i pescatori, i vetrai, la gente che di giorno viveva nelle piazze e di notte nelle osterie. È dai loro racconti che deriva quell’uso particolare delle pause, la personalissima improvvisazione, quella specie di nuova lingua - il "gramelot" - caratterizzata dalla commistione di dialetti differenti. Di tutto questo, e molto di più, parla il libro di Dario Fo a cura di Franca Rame: Il paese dei Mezaràt. I miei primi sette anni (e qualcuno in più). "È un testo che parla della mia giovinezza - spiega Fo - dei miei primi sette anni di vita e qualcuno in più, con tutti i conflitti, le paure e le passioni di quel periodo".