“Esplorare la tenebra. Con la ineluttabile consapevolezza che, nella tenebra, la morte è in attesa. Cadere, ecco la prima sfida della morte. Un salto senza fine in un baratro senza fondo. Solo che evitare il baratro è solamente il primo, e di certo non il peggiore, degli assalti della morte. In questa realtà in lenta dissoluzione, la sfida conclusiva è oltre il baratro. Una tavola in bilico sul vuoto, legami dai quali sembra impossibile liberarsi. E al di sopra del baratro, simile a un maleficio beffardo, una lama oscillante, sibilante, mutilante. Un pendolo letale che a ogni singolo ciclo cala sempre più.
Un pozzo. E un pendolo. L’alchimia perfetta per l’incubo perfetto. Concepito dal nemico perfetto: la Santa Inquisizione. Anche se, al fondo di questa segreta misteriosa, sprofondata in qualche luogo ignoto, la santità sembra essere null’altro che una macabra beffa.
Maestro di cerimonie di questa escursione infernale è Edgar Allan Poe, l’immortale profeta del lato oscuro che da un lato
Ne Il Pozzo e il Pendolo, capolavoro assoluto e insuperato della letteratura dell’inquietudine, intesa nel senso più alto del termine, le geometrie della tenebra si distorcono e i tempi della morte si dilatano, raggiungendo i limiti estremi della follia umana. E inumana.” (Alan D. Altieri)
Tratto da Racconti, pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 36.509