“Voi umani non siete elementari, ma siete evoluti e intelligenti molto meno di quanto crediate.”
Luigi Barani, industriale molto benvoluto nella sua cittadina, vedovo da tempo, si è tolto la vita dopo aver disposto un generoso lascito in favore della collaboratrice domestica. Temendo che la donna abbia manipolato il padre a proprio favore, i due figli chiedono delle indagini all’Agenzia Cantoni, che si avvale del talento molto speciale di Anna, capace di comunicare con piante e animali. E infatti è lei a scovare un testimone importante: il cane di Barani, un carlino con l’idea fissa del sesso e una molesta inclinazione al ricatto. Grazie alle sue laconiche dichiarazioni, si scopre che forse quella morte non è un suicidio. Ma, per quanto cruciale, la testimonianza di un cane non basta per far riaprire le indagini alla polizia e così l’Agenzia Cantoni si trova a investigare in solitaria, privata per di più dell’assistenza del suo testimone chiave. Sì, perché il carlino, fiutando che i figli del suo ex padrone hanno intenzione di castrarlo, fugge prima di rivelare altri dettagli importanti. Per fortuna Anna può avvalersi anche di altri animali: una gatta junghiana frustrata dalla convivenza con una psicologa freudiana, un gatto randagio e poeta che si esprime solo in versi, un pitone con il gusto per le freddure, un gruppo di pipistrelli che svolazzano da un rave all’altro...