Il traghetto per Gabriola

di Malcolm Lowry

“È assolutamente ridicolo dire che è impossibile trovare un altro posto dove potremmo essere altrettanto felici”

Malcolm Lowry, uno degli scrittori di culto dell’immediato secondo dopoguerra, muore povero e malato per un mix di barbiturici e alcol – secondo i più consolidati cliché degli scrittori maledetti – dopo un aspro litigio con la moglie. Da anni stava lavorando a Il traghetto per Gabriola, quello che era per lui il suo romanzo più importante, che nel corso degli anni aveva ormai assunto dimensioni enormi, quasi quattromila pagine. Ma nel 1957 quel mostro era stato quasi domato grazie a un drastico editing. Sarebbe stato pubblicato postumo a cura della moglie. Il traghetto per Gabriola racconta la storia d’amore di un personaggio ispirato allo stesso Lowry, Ethan Lleweyllen, e sua moglie, nel loro non-consumato viaggio verso Gabriola, una delle isole al largo della Columbia britannica. Nel libro Lowry ha cercato di descrivere i quattordici anni passati con la moglie Margerie in una rustica capanna su palafitte da lui costruita in un’insenatura dell’isola di Vancouver, in quello che era stato sicuramente il periodo più felice della sua vita. Un romanzo dove trovano espressione i complessi processi dell’inconscio e l’equilibrio mentale dei singoli personaggi, e temi quali la vita, l’amore, il bere, i viaggi, il misticismo ma anche la letteratura negli anni quaranta. Il traghetto per Gabriola è un “must” per tutti coloro che hanno amato Sotto il vulcano.
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Malcolm Lowry

Malcolm Lowry, nato a Birkenhead, in Inghilterra, nel 1909, da una ricca e morigerata famiglia di commercianti metodisti, nutrì da subito la passione per la vita di mare e per …

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