Edoardo Grendi è stato una figura molto anomala nella storiografia italiana.
Il suo percorso di ricerca è stato segnato da un’esperienza molto ampia, in
rapporto costante con le scienze sociali e con la storiografia internazionale.
Ma questa esperienza si nutriva anche di un’acuta sensibilità politica e di
una molteplicità di interessi culturali non convenzionali. La combinazione di
questi elementi era alla base di un’incessante curiosità intellettuale che si
manifestava in una esigentissima volontà di comunicare con individui, gruppi e
ambiti culturali disparati, in Italia e all’estero, secondo logiche e punti di
vista profondamente sentiti e assolutamente personali. Le sue ricerche hanno
avuto un significato molto grande in Italia e, oggi, sono diventate importanti
anche per la storiografia internazionale.
Il volume presenta alcuni dei migliori risultati di ricerca di Grendi: cinque
saggi, uno dei quali inedito, scritti tra il 1965 e il 1998 e la cui selezione
è stata fatta sulla base di un progetto di pubblicazione preparato da Grendi
stesso alla fine del 1998. La sperimentazione di Grendi appartiene alla
tradizione di empirismo radicale. La conoscenza del passato e l’intelligibilità
dei processi storici emergono, per lui, da un rapporto stretto con il linguaggio
delle fonti. L’universo empirico delle fonti diventa il contesto di
sperimentazione e verifica delle procedure d’analisi e di rinnovamento delle
categorie interpretative. La riproposizione dell’originale pensiero
storiografico di Edoardo Grendi costituisce un significativo contributo al
dibattito storiografico attuale e non mancherà di suscitare interesse negli
storici.