“A Los Angeles, California, città degli angeli caduti, la pioggia è un brutto presagio. Cose strane, cose maledette dilagano a Los Angeles, California, quando il cielo si oscura. Non si sorprende più di tanto, quindi, il detective privato senza nome chiamato a chiarire quella brutta faccenda di relazioni infami, tradimenti incrociati e omicidi facili: in fondo, sta accadendo tutto in un giorno di pioggia.
Prima pietra in assoluto del monumentale arco narrativo di Raymond Chandler, l’Autore-leggenda ancora oggi profeta indiscusso dei generi hard-boiled e noir, In un giorno di pioggia è il racconto che dà inizio a tutto, letteralmente. Pubblicato nel 1935 su “Black Mask”, rivista culto della narrativa mystery americana, divenuto poi il titolo della prima raccolta di racconti di Raymond Chandler, Killer in the Rain, titolo originale, si rivela come vero e proprio compendio di personaggi, tematiche e atmosfere destinate a diventare i centri di gravità dell’intera epopea narrativa chandleriana. Dal segugio determinato ed esistenzialista, cavaliere in armatura di flanella grigia che comunque non cede al cinismo, alle femmes fatales la cui etica brucia nel falò della sensualità manipolatoria. Dai gangster lingua sciolta e grilletto facile ai poliziotti certamente duri ma tutt’altro che puri, fin troppo proni a lasciare che sia qualcun altro ad accollarsi il lavoro sporco.
In un giorno di pioggia è tutto questo, certo, ma è anche e soprattutto la cartina di tornasole di quella cannibalization, nella definizione dello stesso Chandler, operata dall’Autore come radice di nuove storie, più grandi e più complesse. A tutti gli effetti, In un giorno di pioggia è la genesi proprio di quel capolavoro chiamato Il grande sonno.” (Alan D. Altieri)
Tratto da L’uomo a cui piacevano i cani, pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 91.473