Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Nel 1937 Duchamp si tagliò la testa. In questa opera senza titolo, di fianco alla testa mozzata dell’artista compare una donna trasognata. Tra le mani ha un metro da sartoria e indossa una veste all’antica, da sacerdotessa o menade. Come si guarda un’opera di Duchamp? Cosa vorrà misurare quel metro? Si può decifrare l’enigma di un montaggio che sfida o addirittura estromette l’osservatore? Cominciano così le incursioni di Salvatore Settis nelle opere di dieci importanti artisti del nostro tempo. Duchamp, Guttuso, Bergman, Jodice, Pericoli, Bruskin, Penone, Viola, Kentridge e Schutz rappresentano l’onda d’urto dell’arte contemporanea, che travolge regole e abitudini consolidate. Ma la loro opera comporta davvero un rifiuto drastico della tradizione o la capacità di dimenticarla? “Tra antico e contemporaneo,” scrive Settis, “c’è una perpetua tensione, che continuamente si riarticola nel fluire dei linguaggi critici e del gusto, nei meccanismi di mercato, nel funzionamento delle istituzioni. Talora anche in dura polemica con l’arte del passato, ma senza poterla ignorare.” Ogni artista lo sa e forse lo sa anche il suo pubblico. La citazione, la parodia, la stratificazione della memoria, il ritorno di un gesto sono solo alcune tracce del rapporto che lega i maestri di oggi con il passato. Il coraggio dell’incursione da un artista all’altro, da un’opera all’altra, è la strada per esplorare connessioni e distanze senza rinunciare alla condizione essenziale della conoscenza: la capacità di sentirsi stranieri in ogni luogo.
“Possiamo forse scegliere i nostri padri, ma di un qualche antenato non possiamo fare a meno.”
Dalle foto di Duchamp alla videoarte di Bill Viola, un viaggio nel tempo e nello spazio dell’arte contemporanea per scoprire il suo legame a volte sottile, altre volte turbolento, con la tradizione.
Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, è stato direttore del Getty Research Institute for the History of Art di Los Angeles e della Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le …