L'Itaca di questo libro è una piccola città greca che, tra il nono e l'ottavo secolo a.C., si appresta ad assumere i caratteri di una 'polis'. Eva Cantarella illustra le caratteristiche di questa città, la sua organizzazione, i meccanismi sociali che ne garantiscono la sopravvivenza, la nascita delle istituzioni politiche, le credenze religiose dei suoi abitanti, la loro etica sessuale. In breve, la loro vita e la loro mentalità. La descrizione è affidata a una narrazione scandita dalle avventure di Ulisse durante il ritorno in patria, dal suo incontro con pericolose seduttrici e mostri cannibali abitatori di terre "senza assemblee e senza leggi", dalla celebrata ma discutibile fedeltà di Penelope e dall'arroganza dei suoi cento otto pretendenti. Sul filo del racconto dell'"Odissea" e dei personaggi che la popolano, il libro analizza i modi che hanno permesso alla comunità dei Greci di superare il sistema della vendetta e progredire da una cultura della vergogna a una società del diritto.