Scrittore da prima condannato al "ghetto", per lo piu trascurato dalla critica, della fantascienza, e poi riconosciuto come uno dei piu originali e visionari talenti della letteratura americana contemporanea, Philip Dick non ha scritto solo fiction, e come saggista menrita lo stesso riconoscimento postumo che ha avuto come narratore. Anche la produzione narrativa dickiana, del resto, non va esente da meditazioni filosofiche e spirituali, speculazioni sulla relativita del sapere introdotta dalla fisica quantistica; o sulla possibile esistenza di una sfera metafisica, alternativa, al di sotto di una realta spaventosa, che risente dell'influsso di dottrine gnostiche; o ancora sulla sapienza rintracciabile nella follia e nelle allucinazioni. Fra gli scritti qui raccolti appaiono quelli, teosofici, dedicati alla "descrizione in forma astratta di un nuovo modello della realta", quelli, letterari, in cui si discutono revisioni e continuazioni di romanzi gia pubblicati e, ancora, quelli dedicati al rapporto fra Dick e il cinema (trame, soggetti, sceneggiature).