Novello Virgilio che conduce il lettore in una sconcertante avventura
gastronomica, Bourdain regala preziose e agghiaccianti informazioni su ciò
che avviene all'interno di una cucina. Attenzione: non si riferisce solo
ai locali dall'aspetto malandato, ma anche ai locali all'ultima moda
frequentati dalle celebrità. Gli avvertimenti di Bourdain riguardano anche
le pietanze da cui stare alla larga, le offerte speciali da rifiutare con
vigore se non si vuole rischiare un'intossicazione alimentare, le salse
che è meglio non assaggiare perché alcuni ingredienti servono a
"cancellare" i troppi giorni trascorsi dalla preparazione al
momento in cui appaiono sulla tavola... Nonostante gli avvertimenti a volte
minacciosi e spesso sconvolgenti, Bourdain ci ricorda che il nostro corpo
non è un tempio ma un parco-divertimenti, e non dobbiamo condannarlo a una
vita di rigore e castità alimentare. Il "viaggio" si conclude con
un breve riassunto delle "qualità" (alcune non paiono di sicuro
tali al resto del genere umano) indispensabili per poter diventare uno chef.
Anche se ora sappiamo quanto sia incredibilmente elevata la percentuale di
psicotici, tossicomani, erotomani, alcolizzati e borderline di vario tipo
che affollano le cucine dei ristoranti americani, se passiamo da quelle
parti non dovremmo rinunciare a un pranzo o a una cena da favola. Non
dimentichiamo infatti che questi angeli ribelli sono artisti, e che le loro
creazioni sono vere opere d'arte.