“La ferocia della giustizia privata in un thriller incandescente e attualissimo” Simonetta Agnello Hornby
Un lunedì mattina, a pochi chilometri da Copenaghen, due giovani studenti, fratello e sorella, arrivano a scuola. È ancora presto per l’inizio delle lezioni, così, per ingannare l’attesa, il più piccolo decide di andare a giocare in palestra. Ma lì si trova davanti una scena terribile: dal soffitto pendono i corpi mutilati di cinque uomini, impiccati secondo uno schema rituale studiato nei minimi dettagli. È la fine delle vacanze di Konrad Simonsen, il commissario che “ama gli angoli retti e le relazioni coerenti”, e le partite a scacchi. Simonsen viene bruscamente richiamato in città. Un caso così delicato, la cui eco in un attimo attira l’attenzione della stampa nazionale, impone anche di scomodare il vecchio capo Kasper Planck, da cui il commissario cerca ancora di imparare il sesto senso e un’invidiabile capacità di trattare con i media. L’indagine da subito si allarga ben oltre i confini della scuola e assume contorni sempre più inquietanti. Su internet prende piede una sconvolgente campagna mediatica da cui scaturisce una vera e propria caccia alle streghe. In breve una domanda, un dubbio etico, rimbalza per tutto il paese: la gravità del reato legittima la ferocia dell’esecuzione? E poi, qual è la differenza fra un’esecuzione e un omicidio?