La caccia

Io E I Criminali Di Guerra

di Carla Del Ponte

Nessuno avrebbe immaginato, alla fine degli anni ottanta, con la caduta del Muro di Berlino, che l’Europa avrebbe conosciuto di nuovo il dramma della guerra civile e del genocidio. Di lì a poco, invece, la dissoluzione della ex repubblica federale jugoslava avrebbe scatenato i peggiori miasmi nazionalistici in una serie di conflitti che avrebbero insanguinato tutti gli anni novanta. Eccetto la Slovenia, in rapida sequenza Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo avrebbero acceso una guerra civile che nel corso degli anni avrebbe toccato punte di intensità drammatica, come per certi versi testimonia la strage di Srebenica ai danni di settemila bosniaci musulmani.
Anche in Africa, nella regione dei Grandi laghi, nel 1994 si accende una drammatica guerra civile, un vero e proprio genocidio pianificato a tavolino, che vede in azione due etnie: tutsi e hutu.Una vera e propria carneficina avvenuta nel silenzio complice delle potenze occidentali e anche dell’Onu.
Per giudicare i criminali di guerra, l’Onu nel maggio 1993 decide di istituire, all’Aja, un vero e proprio tribunale. Si tratta della prima corte istituita in Europa a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. L’incarico di pubblico ministero viene affidato a Carla Del Ponte. Il suo lavoro presso i tribunali delle Nazioni Unite ha permesso l’arresto e la conduzione in giudizio di decine di persone accusate di genocidio e altri crimini di guerra. Tra questi Slobodan Milošević, presidente della Serbia, Théoneste Bagosora, capo militare degli hutu accusato di aver programmato il genocidio ruandese, e di istruire prove contro due tra i ricercati più importanti al mondo, Radovan Karadžić e il generale Ratko Mladić, accusato del massacro di Srebenica.
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Carla Del Ponte

Carla Del Ponte (1947), magistrata svizzera, è stata dal 1999 al 2007 capo pubblico ministero nel Tribunale per i crimini di guerra insediato dall’Onu.
Nata a Lugano, Del Ponte è …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 3 Aprile 2008
  • Collana: Serie Bianca
  • Pagine: 412
  • Prezzo: 17,00 €
  • ISBN: 9788807171444
  • Genere: Saggistica
  • Traduttore: Bruno Amato
  • Curatore: Chuck Sudetic
La Serbia scrive all’Onu: "Stop al libro della Del Ponte"

La Serbia scrive all’Onu: "Stop al libro della Del Ponte"

‟L’uscita del volume deve essere posticipata perché contiene notizie che possono danneggiare la caccia ai latitanti”. Di fatto il libro è un pugno nello stomaco di Belgrado perché riferisce delle trattative disperate, e fallite, per ottenere i latitanti.
"Italia, quanti errori sulla Serbia". Intervista a Carla Del Ponte

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All’Aja, nel palazzetto di Churchillplein, l’ufficio del chief prosecutor è già spoglio. Alle pareti è rimasto solo il poster con la lista dei ricercati. Via Milosevic, ormai morto e sepolto, restano Mladic e Karadzic, simbolo di una sconfitta. ‟A Belgrado sono stata 20 volte, quattro da settembre a oggi, ma me ne vado senza quei due. […] Un fatto è certo. Prodi, che è stato presidente della commissione europea e conosce alla perfezione quanto sia importante l’aiuto della Ue per l’arresto dei grandi latitanti, è diventato il delfino della candidatura della Serbia all’ingresso in Europa. Posso dire che sono molto meravigliata? Sì, decisamente lo sono. E me ne chiedo i reali motivi”.

Io e i criminali di guerra. Intervista a Carla Del Ponte

Il muro di gomma del Vaticano. La delusione per D'Alema. Il disinteresse di Bush e Condoleezza Rice. Le reticenze di Francia e Germania. La debolezza di Kofi Annan. Non fa sconti a nessuno, come è nel suo costume, Carla Del Ponte, 61 anni, fresca ambasciatrice della Svizzera in Argentina. Prima di raggiungere l'altro emisfero per il nuovo incarico, lascia in eredità un libro sulla sua esperienza precedente di procuratore del Tribunale internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia.

Cacciatrice di serpenti. Intervista a Carla Del Ponte

‟Falcone l’ho visto arrabbiarsi una volta sola, a Palermo, durante l'interrogatorio con un mafioso. Ma sapeva di essere ad alto rischio, prendeva le sue cautele. Non mi faceva mai salire in macchina con lui, in caso di attentato. Me l'ha chiesto una volta sola, ma mi sono rifiutata io. Gli ho detto: non voglio rischiare di morire perché guidi tu. Guidava malissimo, un disastro. L’ho visto un mese prima che lo uccidessero, ed era preoccupato, questo sì. Poi mi ha telefonato un agente della nostra scorta, io ero a casa mia, in Val Maggia. L’agente piangeva, mi ha detto che Giovanni era morto.”

Carla Del Ponte presenta La caccia. Io e i criminali di guerra

Nell’intervista audio l'ex PM del Tribunale dell’Aja, Carla Del Ponte, presenta il libro in cui rivela le infinite difficoltà con cui ha dovuto fare i conti per assicurare alla giustizia i peggiori criminali delle guerre civili jugoslava e ruandese, svelandone tutti i drammatici e imbarazzanti retroscena.