Una degustazione di vini piuttosto mediocri è la scena sulla quale si intrecciano i destini di Camilla Baresani, giornalista-scrittrice in grandi ambasce per le sorti di una raccolta di articoli che si appresta a dare alle stampe, e di Allan Bay, noto giornalista enogastronomico e autore di diversi libri di cucina. Durante la cena, Camilla è silenziosa e preoccupata, mentre Allan Bay e i suoi amici Paolo e Antonio – rispettivamente un intenditore di vini e un esteta della tavola – parlano di una fastosa ‟cena delle meraviglie” che da sempre hanno in mente di organizzare: la fidanzata di Antonio e la moglie di Paolo, stufe di sentirli descrivere nei particolari un progetto che sembra destinato a rimanere per sempre tale, li prendono un po’ in giro. È qui che Camilla si scuote dalle sue tetre riflessioni per sfidare i tre amici a tradurre finalmente in realtà la loro idea: se entro quattro giorni riusciranno a organizzare quella cena perfetta, in grado di stupire e divertire i commensali, lei la racconterà nel suo libro. I tre uomini dapprima cercano di farsi concedere più tempo, ma Camilla è irremovibile – il libro deve andare in stampa! – e comincia così la fase esecutiva di quel progetto tanto lungamente accarezzato: c’è da fare la spesa, da decidere i vini, da scegliere le suppellettili… Teatro di questa mise en scène è la casa di Allan Bay, mentre la voce narrante è quella di Camilla che descrive con ironica leggerezza le ansie, i problemi, i piccoli incidenti di quella preparazione caotica e al tempo stesso precisa, durante la quale le pietanze da cucinare, i vini da selezionare, le stoviglie da disporre fanno da contrappunto alle vicende personali dei protagonisti e ai loro capricci caratteriali e sentimentali. Fino al gran finale...