Questo libro ricostruisce l’evoluzione delle tecnologie della comunicazione a partire dall’anno in cui entrò in funzione la prima connessione telegrafica elettrica commerciale. Dal 1844, ogni azienda, ogni ente governativo, ogni persona poteva trasmettere a pagamento i propri messaggi utilizzando un sistema pubblico. E questo innescò una prima grande trasformazione del tessuto economico, politico e militare internazionale. La ricostruzione di Hugill consente al lettore di seguire nei dettagli il progredire dell’innovazione tecnologica e il ruolo che le diverse tecnologie hanno giocato nelle dinamiche politiche mondiali. L’idea di fondo è che la storia dell’umanità sia stata soggetta a interessanti regolarità nelle trasformazioni del sistema economico e politico mondiale e che tali regolarità siano state in qualche modo controllate dalle tecnologie legate al movimento di idee, merci, persone e informazioni. L’arco di tempo prescelto coincide con quello della mercificazione dell’informazione e del suo porsi al servizio della società e degli stati, arco di tempo durante il quale Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti si confrontano sulla scena mondiale per il dominio economico del globo. Stati ‟territoriali”, che accumulano ricchezza attraverso l’occupazione e lo sfruttamento dello spazio fisico, si confrontano con stati ‟commerciali”, che accumulano ricchezza attraverso il commercio e sono quindi maggiormente orientati in senso globale. Benché tutti sappiano che Internet è nata per scopi militari, pochi autori hanno scavato nelle pieghe della ‟Realpolitik” che a lungo ha associato le tecnologie delle telecomunicazioni con considerazioni di natura strategica e geopolitica, fino a renderle quasi indistinguibili. Il libro interseca vari campi di interesse: storia e geografia politica, teoria dello sviluppo economico e sociologia, storia della tecnologia e delle telecomunicazioni. Come nei migliori libri interdisciplinari, le diverse considerazioni si compongono in un quadro teorico e storico di grande compattezza e persuasività, chiudendosi sui possibili scenari aperti dall’avvento di Internet.