“Vedere l’invisibile è la visione ultima, la negazione alla fine di ogni visione, l’occhio che nega se stesso.”
Honda Shigekuni è ormai un giudice in pensione, che osserva non senza sconcerto i cambiamenti in un Giappone sempre più modernizzato. Durante una vacanza nella penisola di Izu incrocia la strada di Tōru, un giovane orfano che lavora al porto. Un neo sul fianco del ragazzo e il ritorno di una serpeggiante inquietudine che già due volte ha provato nella vita lo convincono di aver incontrato nel sedicenne la terza reincarnazione del suo amato e perduto compagno di scuola Kiyoaki. Decide allora di adottare il ragazzo, ma scoprirà ben presto che il suo giovane erede è una forza difficile da fronteggiare e che ritrovare in lui e nel suo carattere arrogante l’antico amico potrebbe essere impossibile. Oltre a eludere i suoi insegnamenti e a distruggere il fidanzamento combinato con la giovane Momoko, Tōru è deciso a prevalere e a usare la ricchezza di Honda contro di lui. Sullo sfondo gli anni sessanta e settanta del Novecento che, con la loro travolgente energia, segnano ancora di più il decadimento della tradizione giapponese.
Un grande romanzo sulla vecchiaia, sul dolore e sul disfacimento di ogni illusione, completato da Mishima il giorno stesso in cui commise seppuku.
L’ultimo episodio della tetralogia Il mare della fertilità.