Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
“Pensare ed esistere non stanno per forza su piani diversi: la realtà può diventare l’ideale, il sogno la realtà.”
”Ci sono scritture che corrono al margine dell’esistenza, e ne costituiscono l’essenza. Scritture cosparse di scorie di vita che brucia. Scritture che del dolore del vivere colgono la fiamma abbagliante. E bruciano chi legge. Di questo genere è la scrittura di Katherine Mansfield. Ribelle, pellegrina, trasformista senza radici se non quelle che affondano nella scrittura, KM, come si firma la nostra ‘stella’– con l’accelerazione di chi non ha neppure il tempo di compitare per intero il suo nome –, sprigiona la luce di una realtà esotica, magica, che questo romanzo ricrea, grazie a un gioco di scatole cinesi che i due protagonisti, un fratello e una sorella affascinati dalla scrittrice neozelandese, aprono a una a una guidandoci a un incontro profondo con la sua immaginazione. Come sempre nelle scritture dell’anima, il viaggio è verso l’origine, che è immancabilmente anche l‘inizio di tutto. Perché l’anima è un demone legato al luogo di nascita, e lì KM torna scrivendo. E se il prezzo del suo viaggio à rebours è, alla lettera, una iniziazione alla sua propria morte e rinascita nella scrittura, chi legga l’ispirato dialogo delle due voci di questo romanzo comprenderà come ogni volta chi legge davvero entra con il proprio autore, o autrice, in un colloquio autentico, in una relazione creativa che riporta alla vita chi l’ha pronunciata. Sì che potremmo dire che, se scrivere è inoltrarsi nel mistero alchemico di un’opera al nero, leggere lo è altrettanto.”
Nadia Fusini ha ricoperto la cattedra di Critica shakespeariana presso l’università La Sapienza di Roma e insegnato Letterature comparate presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra i suoi libri più …