Violenza, omicidi illustri, colpevoli trovati troppo in fretta o scomparsi nel nulla, indagini insabbiate, depistaggi, segreti di stato, menzogne attraversano la storia della Colombia, come la nostra, lasciando dietro di sé rovine e reliquie, vittime e sospetti. Sono un’eredità pesantissima per le generazioni future e la base di un fiorire di teorie cospirative più o meno fantasiose.
Nel suo romanzo più importante, Juan Gabriel Vásquez affronta questa inestricabile matassa in prima persona diventando il protagonista di una serrata investigazione nelle pieghe di una spirale di cospirazioni. Il risultato è un romanzo potente e appassionante, che richiama alla mente autori come Sebald, Borges e Conrad e che conferma Vásquez come un autentico fuoriclasse della sua generazione.
Cosa collega gli omicidi di Jorge Eliécer Gaitán, la cui morte ha spezzato in due la storia della Colombia, e quello di John F. Kennedy?
In che maniera un crimine accaduto nel 1914, quello del senatore liberale colombiano Rafael Uribe Uribe, può segnare la vita di un uomo nel XXI secolo?
“Juan Gabriel Vásquez sta reinventando la letteratura sudamericana del xxi secolo.” Jonathan Franzen