Aurora è insonne da quando il Lupo, il suo ultimo amore, l’ha lasciata senza una parola. A volte di notte è come se si dimenticasse di respirare, non può più fidarsi di sé stessa: dormire la spaventa – “la paura e la notte sono sorelle gemelle” –, perciò ha semplicemente smesso di farlo. Di giorno insegna italiano a Marsiglia, dove era andata a bere un caffè… che è durato dieci anni. Adesso di anni ne ha quarantadue e si rivolge al Centro del sonno per trovare una cura. Lo specialista però le rivela un dettaglio che non si aspettava: dovrà dormire una notte nel Centro, dove sarà ripresa con una telecamera interna, ma quel filmato non potrà mai vederlo, perché “potrebbe spaventarsi”.
Cosa nasconde il sonno? Da cosa ci protegge, cosa ci rivela? Chi diventiamo quando dormiamo? Forse per trovare una risposta, Aurora sottrae d’istinto dalla scrivania del dottore tre dvd con le registrazioni di altrettanti pazienti e li nasconde nella borsetta.
Inizia per lei un viaggio nelle notti di tre sconosciuti: Ismael, il ragazzo dalle gambe senza riposo; Marius, il vecchio liutaio che vive i suoi sogni; André, il marinaio che si addormenta navigando. E ben presto questo viaggio notturno, dalla pellicola, sconfina nelle giornate reali, perché Aurora decide di incontrarli, questi dormienti, ritagliando tempo dai suoi allievi di italiano – le due anziane sorelle gemelle, il bambino che impara solo nomi di animali, lo studente bielorusso che detesta le eccezioni, il vecchio che impone sempre la sua ragione. Ma come riuscirci? Su ognuno dei tre dvd ci sono un nome e un numero di telefono. Così lei chiama fingendo di essere una dipendente del Centro del sonno…
Arianna Cecconi, antropologa e scrittrice, soffia su una girandola che incrocia i destini dei suoi personaggi con le tradizioni popolari legate al sonno e all’insonnia – fiabe, filastrocche, miti, racconti popolari –, illuminando le nostre giornate dei segreti della notte.
C’è un punto preciso in cui la notte si divide tra quelli che dormono e quelli che girano. Si alza un vento che solleva tutte le cose che di giorno non si riescono a dire o a cambiare. Nel buio si incontrano, diventano possibili, finalmente libere. È la girandola degli insonni.