“Dal 2001 la giornata della memoria ci invita a ricordare la shoah. Sui banchi di scuola un'intera generazione ha assorbito decine di lezioni e testimonianze. Nello spazio pubblico delle nostre istituzioni si sono ripetute celebrazioni e cerimonie ufficiali. Pure a questa generazione si rimprovera di non avere memoria. E tutti guardano con timore al momento in cui la scomparsa dell'ultimo testimone farà tacere la memoria e lascerà la parola alla storia.” Giovanni De Luna
“Non bisogna dimenticare che i morti muoiono se qualcuno prima li identifica da vivi, qualcuno li denuncia, qualcuno li cerca, qualcuno non li protegge, qualcuno li consegna, e qualcuno li uccide. È successo anche sulla penisola italiana. Cosa hanno fatto i nostri connazionali? Che impatto hanno avuto le loro azioni? Questa storia riguarda veramente noi?”
Circa novemila persone ritenute “di razza ebraica” che vivevano in Italia secondo i confini dell’epoca sono state uccise tra il 1943 e il 1945. La maggior parte fu deportata dalla penisola, più di trecento morirono nel nostro territorio. Quanti si salvarono, e chi furono i salvatori? Carlo Greppi ci accompagna alla riscoperta di avvenimenti che abbiamo a lungo preferito ignorare. E che dobbiamo invece imparare a guardare in faccia senza essere accecati dai preconcetti o dalle nostre “identità”, se vogliamo costruire le fondamenta del nostro futuro. Numero di caratteri: 99.880