La prospettiva "come forma simbolica" di Erwin Panofsky è, nell'ambito della teoria dell'arte, una delle più discusse e influenti del Novecento. Per Panofsky la prospettiva non è un semplice elemento tecnico dell'opera d'arte, ma un "momento stilistico"; essa è una di quelle "forme simboliche" per cui "un particolare contenuto spirituale viene connesso a un concreto segno visibile e intimamente identificato con questo". Lo studio si estende dalle soluzioni dell'antichità classica, improntate alla concezione dello spazio, alla scoperta della prospettiva nel Rinascimento e ai suoi sviluppo nell'arte moderna, dove rivela il suo carattere di consolidamento del mondo esterno, di ampliamento della sfera dell'io. Il saggio è seguito da un gruppo di scritti teorici, in cui Panofsky sviluppa una coerente polemica contro lo psicologismo e il formalismo che minano la sfera del significato artistico.