Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
di Sara Fruner
Nata a Riva del Garda, laureata in inglese e specializzata in traduzione letteraria, Sara Fruner abita, dal 2017, sull’isola di Manhattan. È docente di italiano presso la New York University e il Fashion Institute of Technology. Ha scritto due romanzi – L’istante largo (2020) e La notte del bene (2022) – e in poesia alterna l’inglese all’italiano: Bitter Bites from Sugar Hills (2018), Lucciole in palmo alla notte (2019). I suoi articoli di cinema, arte e letteratura sono apparsi sulle riviste “CinematoGraphie”, “Brick”, “La Voce di New York”, e dal 2024 tiene “Cine-gate”, una rubrica di recensioni cinematografiche sulla pagina culturale di GATE. Interessata alla letteratura postcoloniale di lingua inglese, ha tradotto opere di diversi autori, tra cui Dionne Brand, Monique Truong, Sello Duiker, Raj Rao, Marie-Helene Bertino, Jane Hirshfield e W. S. Merwin. È stata accettata in numerose residenze per scrittori e traduttori, fra cui Bogliasco Foundation, Emily Harvey Foundation, The Studios of Key West, Banff Center for the Arts, Übersetzerhaus Looren, la Casa delle Traduzioni. Fa parte dell’Authors Guild, la più importante organizzazione professionale americana di scrittori.
È un veliero piccolo e leggero a far viaggiare questo carico di poesie. Le porta dentro di sé, già nel ricco etimo di “goletta”. Il francese da cui discende, goëlette, indica un tipo di pesce, la rondinella di mare, mentre goëland, un uccello marino della specie del grande gabbiano. Gwela, la radice bretone che batte in petto alla parola, significa piangere. Un perpetuo navigare, fra creature marine, con un pianto in sottofondo. E il rosso, del sangue, del male, del sentire, del desiderio. Tutti elementi che compongono e costellano il paesaggio genesiaco de La rossa goletta in forma di ricorrenze tematiche: l’amore, il dolore, la passione, la speranza, la morte, la vita, lo struggimento, la bellezza, l’essere donna, le cose quotidiane. Intorno, metaforico e contraddittorio, il mare – l’eterno ondivago, lo splendido abisso che permette alla materia viva di stare a galla – assurge a condizione esistenziale e la lettura si fa traversata, ora agevole, ora turbolenta, sulle distese imprevedibili del dire poetico.
le onde feroci
nella testa cambusa
tu piccola cosa
che contiene la vita
dopo stagioni
a cercare la riva
è il mare la terra
che devi abitare