Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Come raggiungerla e perché conviene più della felicità
E voi? Non ne avete abbastanza di dover rispondere all’“obbligo della felicità”? Di dover sempre puntare a trarre il meglio da voi stessi? Vorreste piuttosto riuscire a perdonarvi gli errori compiuti, non vivere di rimpianti? Impegnarvi in ciò che vi conviene davvero? Ebbene, se la risposta è sì, siete sulla buona strada, perché questo è il punto di partenza della contentezza permanente, che si oppone con un no deciso alla fugace felicità.
Sulla base delle ricerche scientifiche più recenti e autorevoli, richiamando racconti di casi reali, Christina Berndt illustra ciò che distingue la contentezza dalla felicità, cosa accade a livello neurologico e fisiologico, chiarisce le dinamiche psicologiche in gioco e quali sono le influenze genetiche fin qui emerse sul nostro stato di soddisfazione. Vi porterà a scoprire da soli, con test e un programma di esercizi, su cosa vale la pena investire, come acquisire un maggiore distacco da ciò che non serve o assorbe inutili energie, fino ad arrivare a dirsi, finalmente e irrevocabilmente, contenti e soddisfatti!
Perché, nonostante l’impegno con cui cerchiamo di perseguirla, la felicità sembra sempre sfuggirci? Perché mai, per quanti consigli di esperti e coach di varia estrazione si seguano, non riusciamo a cavalcare sempre l’onda più alta, a sentirci in eterno al settimo cielo, anche quando viviamo condizioni ottimali?
La scienza indaga da anni per trovare una risposta a queste domande e Christina Berndt restituisce qui con la sua consueta chiarezza e semplicità quanto neurobiologi, genetisti e psicologi hanno appreso in quest’ambito, incluso il fatto che non siamo fatti per essere sempre felici. L’autrice mette in guardia: la rincorsa alla felicità non ci farà felici! Meglio piuttosto puntare alla contentezza, che, a differenza della felicità, è frutto di processi mentali che si possono apprendere e allenare.
Hanno scritto del libro:
“Scientificamente fondato e davvero motivante.”
“P.M. Magazin”
“Christina Berndt torna a convincere con le sue tesi fondate, un linguaggio comprensibile, riscontri concreti e una grande capacità di immedesimarsi nell’argomento trattato.”
Annerose Kirchner, “Ostthüringer Zeitung”
“‘La contentezza viene spesso considerata una sorellastra della felicità. Questo è un errore,’ afferma Berndt, che propone un libro intelligente.”
“Mitteldeutsche Zeitung”
Christina Berndt (1969) collabora dal 2000 con il quotidiano “Süddeutsche Zeitung” nei settori della medicina, scienze della vita e società. Ha studiato biochimica ad Heidelberg. Ha lavorato per “Spiegel”, “Deutsche …