La società sorvegliata

Tecnologie Di Controllo Della Vita Quotidiana

di David Lyon

In La società sorvegliata, David Lyon ripropone una lettura "analitica, politica ed etica" analoga a quella sviluppata in L’occhio elettronico ma, come egli stesso afferma, la aggiorna rispetto agli sviluppi tecnologici più recenti e la estende all’esame di una fenomenologia più vasta e articolata. In particolare, Lyon si sofferma su alcune dimensioni delle pratiche di sorveglianza non sondate al tempo dell’Occhio, basate sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e, dunque, sulla pluralità degli strumenti di monitoraggio elettronico della vita quotidiana.
Accanto alle trasformazioni legate alla tecnologia (qui compaiono riferimenti assenti nell’Occhio: Echelon, Internet, tra gli altri), Lyon dipinge i possibili futuri scenari di una società in cui alcuni soggetti (i governi, le industrie) dispongono di un archivio dettagliatissimo dei nostri dati personali, da quelli anagrafici ai gusti alle disposizioni a malattie, permettendo un controllo anche più invasivo di quello immaginato da Orwell in 1984.
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David Lyon

David Lyon (1948), sociologo, insegna alla Queen's University a Kingston, Ontario. Tra i suoi libri, in italiano: La società dell'informazione (1991).
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Le intercettazioni come pratica di controllo sociale? La società sorvegliata di David Lyon

Le intercettazioni come pratica di controllo sociale? La società sorvegliata di David Lyon

Una ‟gabbia elettronica” ci imprigionerà dalla culla alla tomba. Parola di David Lyon, autore di La società sorvegliata. Un libro che, guardando alla cronaca – l’affaire delle intercettazioni illegali -, si rivela profetico.

La privacy e il Grande fratello globale

Le schedature a scopo commerciale e quelle volute dai governi si integrano: archiviati tutti i dettagli della vita dei singoli. Allarme dai garanti: le banche-dati si coordinano contro di noi.

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Intervista a David Lyon sulla privacy

Intervista a David Lyon sulla privacy

La scorsa settimana la Camera dei Rappresentanti di Washington ha approvato, a larga maggioranza, una proposta di legge del governo che prevede la nascita di un Ministero per la sicurezza interna con poteri di raccolta e di controllo su tutte le informazioni relative alla vita privata dei cittadini americani. Se anche il Senato voterà a favore della legge, tra pochi mesi negli Usa verrà creata una gigantesca banca dati in grado di fornire quasi in tempo reale a polizia e servizi segreti notizie su quanto avviene attraverso la rete di Internet, monitorando gli scambi di posta elettronica, gli acquisti con carte di credito e persino i siti web visitati.
"Si tratta di una misura indispensabile per combattere in maniera efficace il terrorismo", ha spiegato l'ammiraglio John Poindexeter, responsabile del progetto. "Questa legge costituisce un'inaccettabile violazione del nostro tradizionale sistema di tutela delle libertà civili e del diritto alla privacy", ha ribattuto il politologo conservatore William Safire in un articolo apparso sul "New York Times".
Le obiezioni di Safire sono condivise da David Lyon, studioso canadese di sociologia di cui la Feltrinelli ha pubblicato La società sorvegliata, un’accurata analisi degli effetti prodotti sulla vita quotidiana dalla massiccia diffusione delle tecnologie elettroniche accompagnata da un saggio introduttivo di Stefano Rodotà. "La legge votata dal Parlamento americano mi sembra pericolosa perché autorizza il trattamento di dati personali senza il filtro di un esame da parte della magistratura", sostiene Lyon. La crescente complessità delle pratiche di sorveglianza nell’intero Occidente, aggiunge, "non è comunque l’effetto di una pericolosa e perversa tendenza antidemocratica, ma rappresenta la conseguenza più evidente del modo in cui noi, oggi, organizziamo i nostri rapporti economici o sociali, utilizzando i computer per garantirci risultati in termini di efficienza e velocità inimmaginabili sino a pochi anni fa".

Siamo tutti sorvegliati speciali

Ogni suo libro è da considerare come la tappa di un lungo viaggio alla scoperta del rapporto tra le tecnologie e il controllo sociale. Il primo scalo è stato in un grandissimo centro commerciale giapponese dove si vendono tutti le ultime sfornate dell'elettronica di consumo, dalla macchina fotografica alla videocamere, dal lettore di compact-disk al computer portatile che ha più potenza elaborativa di quanto le umane capacità possono immaginare. Ma in questo grande mall dei circuiti stampati - descritto nel libro edito dal Mulino La società dell'informazione - David Lyon annota con minuzia come minuscole telecamere scrutino le migliaia di giovani e vecchi, uomini e donne, soffermandosi su un viso, selezionato tra altre centinaia di volti. David Lyon è uno studioso canadese - insegna alla Queen's University nell'Ontario - che si occupa di controllo sociale, ma che non è molto interessato a elaborare una sofisticate teoria in materia. Appunta, analizza, indaga le trasformazioni che hanno accompagnato la sorveglianza nelle società capitaliste. Lo ha fatto ne L'occhio elettronico (Feltrinelli), quando prese atto che il vecchio modello del Panopticon non reggeva alla prova dei fatti e mise al lavoro le teorie di Gilles Deleuze, Felix Guattari e Michael Foucault per capire come il computer stava modificando le forme di controllo sociale. Allora - il libro fu pubblicato a metà degli anni Novanta - David Lyon sosteneva che la privacy era messa a dura prova dalla pervasività del computer. Ma non era solo questo il problema che gli stava a cuore. Gli interessava molto di più la sorte della democrazia, dato che il silicio consegnava nelle mani delle grandi corporation un potere di controllo come mai era accaduto nel passato. E questo, in fondo, è il filo conduttore del suo ultimo libro.

Stefano Rodotà sul controllo e la privacy

In occasione dell'uscita del nuovo libro di David Lyon La società sorvegliata, un'intervista a uno dei maggiori esperti internazionali delle tematiche del controllo, privacy e nuovi diritti. La società sorvegliata è un testo analitico che colloca la "sorveglianza come categoria sociale. Dall’invasione della privacy, si è oggi arrivati secondo Lyon alle soglie di una vera e propria ‟gabbia elettronica” che ci imprigiona dalla culla alla tomba." Stefano Rodotà è autore della prefazione.