Le piccole utopie
“Se preferite, potete chiamarle sogni collettivi realizzati”
Questo è un libro di viaggi di una cronista culturale attraverso alcune idee del Novecento. Utopie non tanto nel senso di società ideali ma nel senso di luoghi che possono esserci e ci sono, e che proteggono, nutrono le idee, i progetti e le speranze di mutamento del mondo. Luoghi-utopia che si possono visitare, conoscere, dove si può dormire e mangiare, con i cui ideatori, fondatori e portavoce ci si può confrontare direttamente. Piccole utopie.
Il sogno di Tagore: l’università da lui fondata a Shantiniketan. Paolo Soleri e la sua città verticale di Arcosanti nel deserto dell’Arizona. A Yaddo, nel nord dello stato di New York, l’ideale di un’Arcadia dove gli artisti possano creare al di fuori delle preoccupazioni del mondo ha prodotto alcuni dei più straordinari risultati letterari di questo secolo. Il Costarica ha rifiutato l’idea stessa di esercito e da settant’anni vive in una dolcissima pace tropicale. A Monte Verità, sopra Ascona, sede di una celebre comunità utopistica nel primo Novecento, si sono succeduti momenti di eccentrica libertà e di creatività straordinaria. E poi Nomadelfia, nata dalla generosità umana di don Zeno; infine il sogno dell’esperanto, la lingua di tutti e per tutti. Sono questi i sette viaggi intrapresi in un diverso mondo possibile.
Irene Bignardi
Irene Bignardi (1943) ha lavorato per il servizio cultura de “la Repubblica” fin dalla sua fondazione, e per lo stesso quotidiano è stata critica cinematografica; ha diretto il MystFest, ha …