Leo Valiani si è occupato a lungo di storia e di storiografia, in particolare di storia del movimento operaio, italiano ed europeo.
Questa suo interesse culturale nasce alla fine degli anni ’30 nei giorni del crollo dell’Europa democratica e nel periodo del suo esilio a Città del Messico (dicembre 1941 – luglio 1943) una città che dopo Parigi rappresenta insieme a New York uno dei poli culturali più ricchi e densi del fuoriuscitismo antifascista internazionale. La prospettiva è quella di un lungo esilio nel corso del quale aprire una stagione di bilanci di fronte all’avvento e alla forza dei totalitarismi.
In questa riflessione Valiani incontra alcune figure essenziali della sinistra radicale e democratica europea accomunate dalla sensazione della propria sconfitta e dalla convinzione che occorresse una riscrittura complessiva delle coordinate culturali e del progetto politico con cui affrontare la guerra in corso e progettare un diverso dopoguerra.
Sono di questi anni i primi saggi su Benedetto Croce, sulla storia del socialismo europeo nel XX secolo, sul concetto di internazionalismo, sull’anarchismo. Tutti temi e problemi su cui Valiani scrive nelle pubblicazioni clandestine della Resistenza e poi sviluppa, tra gli anni ’40 e ’50, nei saggi che qui vengono presentati per la prima volta nella loro versione originaria.