A partire dalla fine degli anni settanta, John Rawls
tenne a Harvard un corso di filosofia morale, confluito in una serie di dispense
ripetutamente rimaneggiate negli anni. Il libro, curato da Barbara Herman, sua
ex allieva e oggi stimata studiosa, e ultimato prima della morte di Rawls che
poté verificarne la versione definitiva, corrisponde alla loro ultima stesura.
Queste lezioni sono la prova di come la storia della filosofia possa interagire
felicemente con le questioni odierne, senza tradirne lo spirito. John Rawls
riteneva infatti che in filosofia non si potesse parlare di progressivo
superamento delle teorie del passato, così come se ne parla in fisica o in
biologia. Le teorie del passato sono per lui forme compiute di risposta a
questioni reali che vanno lette nel loro contesto ma che possono dialogare
positivamente con il presente ed essere fonte di ispirazione per la soluzione
dei nostri problemi. Rawls non piegava Kant, Leibniz, Hegel alla sua idea di
giustizia, ma si sforzava di restituirne il pensiero nella sua integrità..
‟Questi testi,” diceva, ‟hanno molto da insegnarci. Io ho sempre dato per
scontato che studiamo gli autori che giudichiamo più intelligenti di noi. Se
non lo fossero, perché mai dovrei sprecare il mio tempo e quello dei miei
studenti?” Le venti lezioni delineano quattro categorie di ragionamento
morale: perfezionismo, utilitarismo, intuizionismo e costruttivismo kantiano,
svolgendo la trama concettuale che da Leibniz e Hume arriva a Kant e Hegel.
Offrono al lettore una introduzione a chiavi alla storia della filosofia moderna
e al filosofo politico l’opportunità di scoprire le fonti storiche del
pensiero di uno dei più grandi filosofi del Novecento.
Lezioni
di storia della filosofia morale è un grande evento, perché esse ci
restituiscono l’idea di Rawls dell’etica moderna come impresa unitaria e la
sua capacità di comprenderne i temi e problemi di fondo, elementi che hanno
ispirato il suo pensiero politico.”
Charles Larmore