Pochi tra gli intellettuali del Novecento hanno avuto un pubblico vasto come quello di Isaiah Berlin. Storici delle idee, filosofi della politica e del linguaggio, studiosi di letteratura russa e lettori comuni hanno imparato ad apprezzarne gli scritti. La sua lezione inaugurale su Due concetti di libertà, tenuta a Oxford nel 1958, è considerata un classico del pensiero politico. In essa Berlin articola la distinzione tra libertà negativa e positiva facendone la chiave di volta di un affascinante affresco dei diversi modi in cui gli esseri umani parlano di un'idea centrale nel nostro modo di pensare. Che significa non essere liberi di fare qualcosa? Che rapporto c'è tra libertà e desiderio? Berlin risponde a queste e ad altre domande guidando il lettore in uno straordinario viaggio attraverso la storia delle idee politiche e sociali, da Platone fino ai grandi drammi del Novecento. Gli altri scritti che accompagnavano quella lezione nei Quattro saggi sulla libertà ne sviluppavano il tema in diverse direzioni indagando temi classici della filosofia, come il determinismo o i rapporti tra libertà e conoscenza; entrando nel vivo di alcune tra le più importanti questioni della politica, come la minaccia del totalitarismo; ricostruendo il pensiero di un classico del liberalismo, come John Stuart Mill. Questa nuova edizione degli scritti di Isaiah Berlin sulla libertà, completamente rivista e con l'aggiunta di nuovi saggi, mette finalmente a disposizione dei lettori italiani una delle più significative testimonianze del liberalismo contemporaneo, una voce unica, che parla con ironia e umanità di cosa voglia dire essere una persona.