L'impostore

di Oliver Harris

“Decise che l’unica cosa etica che si potesse fare con la ricchezza era usarla per distruggersi”

Sei del mattino, Londra. Nick Belsey, detective della polizia che ha toccato il fondo, si risveglia ferito e dolorante su una montagnola di terra nel parco di Hampstead Heath, ubriaco, senza portafoglio, senza telefonino e senza alcun ricordo degli eventi della notte che, da soli, giustificherebbero un licenziamento in tronco. Belsey torna a fatica in ufficio e si aggrappa alla sua ultima occasione, il caso dell’apparente suicidio dell’oligarca russo Alexei Devereux. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Belsey non resiste all’idea di appropriarsi dell’identità dell’uomo d’affari russo (e dei suoi soldi) e di riciclarsi lontano da Londra, libero e ricco. Nell’indagare su Devereux, si rende conto però che il suo progetto truffaldino è niente in confronto a quanto scopre sulla vita dell’oligarca. La sfida è buia come il lungo corridoio del commissariato che Belsey percorre per raggiungere il suo ufficio, ogni mattina in condizioni sempre peggiori. E la sfida inconfessata di Belsey è un gioco di specchi, dove il bene e il male sono due facce di una stessa medaglia, in un noir mozzafiato, con un protagonista che si staglia come un antieroe difficile da dimenticare.

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Oliver Harris

Oliver Harris è nato a Londra nel 1978. Laureato in Letteratura inglese con una specializzazione in Studi shakespeariani, ha poi conseguito un master in Scrittura creativa presso la University of …

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