“Dio cerca costantemente di raggiungerti ma tu non glielo permetti: non lasci mai aperte le tue finestre”
Osho apre con questo libro la trilogia Unio Mystica, la raccolta dei suoi commenti all’
Hadiqa,
Il giardino cintato della verità, opera del mistico sufi Hakim Sanai e classico del sufismo. La vicenda di Hakim Sanai, poeta di corte vissuto nel XII secolo, inizia come un romanzo storico: Sanai, al seguito del sultano persiano e del suo esercito, è in viaggio alla conquista dell’India. Passando nei pressi di un giardino, una musica eterea e un canto sublime li obbligano a fermarsi. Incontrano così Lai-Kur, un mistico sufi, noto come un ubriacone ma di fatto un illuminato. Quell’incontro trasforma Sanai: una trasmissione immediata della fiamma della consapevolezza lo risveglia e lo spinge ad abbandonare il sultano e a viaggiare in solitudine per assorbire quell’”avvento”. Il frutto di quell’esperienza fu il poema di cui Osho commenta alcuni brani salienti in queste pagine. “Libri come questi non vengono scritti, nascono; non sono costruiti nella mente dalla mente, vengono dall’aldilà. Sono un dono”: così esordisce Osho in apertura del suo commento. E come un dono, dal nulla, scaturiscono le sue parole, che risvegliano la visione tra le righe, ieri come oggi, permettendo anche a noi, come accadde a Sanai nove secoli fa, di risvegliarci al nostro vero destino.