E' l'alba del 4 agosto 1962, è giunto il momento della proclamazione di indipendenza algerina. Daniel ha quattordici anni e quella giornata segnerà per lui lo spartiacque tra l'infanzia e l'età adulta. L'emancipazione nazionale dell'Algeria incrocia l'educazione sentimentale dello scrittore adolescente risvegliando memoria pubblica e privata. Ecco allora la storia di una famiglia tanto povera quanto entusiasta e ottimista, i tornei di cuscus, il miracolo della coesione domestica, il clima turbolento ma vitale di una comunità eterogenea e multietnica. E ancora, le canzoni, i primi amori, il cinema - l'immagine tragica e sensuale di Marylin Monroe -, i giochi, la generosa fatica di esistere. Grande canto d'addio all'infanzia, di Daniel e del suo paese d'origine, L'ultima estate è anche un solare racconto di iniziazione, la commossa rievocazione di un tempo felice, vissuto come una feconda eredità senza nostalgia.