Nella stagione di carnevale 1738-1739, presso il teatro San Samuele di Venezia, la compagnia di Giuseppe Imer rappresenta la prima commedia di Carlo Goldoni, Momolo cortesan. È la storia di un giovane mercante interessato al vino, alle risse e alle donne molto più che agli affari, il quale, rimasto senza soldi e quasi truffato, accetta di sposarsi e riordinare la propria vita borghese. Solo la parte del protagonista è scritta; il resto è improvvisato dagli attori. Per questo, nonostante l’immediato successo, la pièce non viene stampata prima del 1757, nell’ultimo tomo dell’edizione fiorentina Paperini, con un nuovo titolo, L’uomo di mondo. Un esame critico della tradizione testuale indaga le ragioni della pubblicazione tardiva e
passa in rassegna gli interventi progressivi sul testo; un commento individua i rapporti con il teatro cittadino veneziano dei secoli XVII-XVIII, con la tradizione “bulesca” e con la prima produzione goldoniana.