Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
María Zambrano, allieva di José Ortega y Gasset e di Xavier Zubiri all’Universidad Central di Madrid, fu esiliata dopo la guerra civile e viaggiò, peregrinando e nascondendosi, dal Messico a Cuba, da Roma alla Svizzera. Con uno sguardo profondo e delicato, Luigina Mortari compone il ritratto di una vita in fuga e di un pensiero libero: “La filosofia di Zambrano spazia sui paesaggi dell’anima, apre all’immensità del cosmo, addolcisce il discorso con parole di poesia, e per queste sue qualità può sembrare una filosofia dell’intimo. Ma così non è: è filosofia per la vita, non solo per la vita intima dell’anima ma per la vita con gli altri, per quella vita che è convivere”.
Il pensiero di Zambrano è magmatico e denso di mistero. La sua parola è melodia. La scommessa è la rinuncia alla sicurezza illusoria di ogni sistema, alla pretesa divina di spiegare l’essenza delle cose, per cercare un pensiero capace, semplicemente, di risuonare. Ispirata dalla tradizione pitagorica ed eraclitea, Zambrano propone un metodo che “non è una cosa della mente ma della vita, tutta la vita è un cammino di saggezza”. E inaugura così una nuova, rivoluzionaria postura per pensare l’esperienza.
“Un sapere che aiuta a vivere, a trovare la giusta misura di abitare il proprio tempo. Un pensiero che cerca la verità dell’esistere, prima ancora che le verità delle scienze.”
Luigina Mortari insegna Epistemologia della ricerca qualitativa presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Verona e Fenomenologia della cura presso il dipartimento di Scienze umane della stessa università. …