Martin Eden

di Jack London

“L’amore era la condizione sublime dell’esistenza e capitava di rado”

Martin Eden è davvero uno di quei libri che andrebbero letti più volte nel corso degli anni, uno di quei libri sfaccettati, dalle tante stratificazioni: strati e facce che vi si svelano in momenti diversi, da angolature diverse. È un ‘romanzo di formazione’, non c’è dubbio, ma anche una piccola ‘opera-mondo’, un romanzo che abbraccia, rappresenta e restituisce un’epoca, una società, uno svolto storico, classi e ideologie, tipi umani, contesti e contrasti, dinamiche socio-culturali.” (Mario Maffi)
Martin Eden, un giovane marinaio di Oackland, salva la vita a un ragazzo della buona borghesia di San Francisco, Arthur Morse. Per ringraziarlo, questi lo presenta alla famiglia e alla sorella Ruth. Tra lei e il giovane marinaio scatta subito un’attrazione vitale, ostacolata però dalle differenze di classe e quindi dalla prevedibile resistenza della famiglia di Ruth. Un po’ per farsi accettare socialmente, un po’ perché sinceramente affascinato da quel mondo borghese, Martin decide di affinare la propria cultura. Da giovinastro un po’ rozzo, in anni di studio forsennato si trasformerà in uno scrittore di successo. Sembra finalmente realizzata quell’ascesa sociale tanto agognata da Martin… Martin Eden, il più bel romanzo di Jack London, ha veramente i tratti di una sconsolata e indimenticabile tragedia.

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Martin Eden al Concorso La pagina che non c'era

Martin Eden al Concorso La pagina che non c'era

Martin Eden di Jack London nella traduzione di Stella Sacchini è il romanzo scelto dal concorso “La pagina che non c’era” come testo di sfida per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.