Mestieri all'aria aperta

Pastori E Pescatori Nell'Antico E Nuovo Testamento

di Erri De Luca, Gennaro Matino

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Nell’Antico Testamento predomina il pastore. Nel Nuovo il pescatore. De Luca e Matino ci offrono la percezione ravvicinata di questo "spostamento" e di come i due mestieri ci rimandino alla valorizzazione delle risorse da cui dipende tuttora la qualità dell’esistenza umana: la terra e l’acqua.
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Erri De Luca

Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950. Ha pubblicato con Feltrinelli: Non ora, non qui (1989), Una nuvola come tappeto (1991), Aceto, arcobaleno (1992), In alto a sinistra …

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Gennaro Matino

Don Gennaro Matino, parroco e docente di teologia pastorale a Napoli, opera nel terzo mondo soprattutto in India a favore di tanti bambini che vivono nel degrado. Ha scritto per …
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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 28 Ottobre 2004
  • Collana: Varia
  • Pagine: 78
  • Prezzo: 10,20 €
  • ISBN: 9788807490323
  • Genere: Saggistica
De Luca e Matino, dialogo tra diversi sull’amore

De Luca e Matino, dialogo tra diversi sull’amore

Un cercatore solitario e meditativo di parole e di senso. Uno scrittore solista, laico, che si definisce non credente Dall’altro lato, un uomo di chiesa impegnato nel sociale, un docente e teologo pastorale attento ai segni dei tempi.
Erri De Luca: ‟Dio parla agli umili e recita loro poesie”.

Erri De Luca: ‟Dio parla agli umili e recita loro poesie”.

‟Il pastore è il primo depositario della rivelazione. Pastore è il povero Abele, il primo ucciso. Ma pastore è Abramo, l'eletto che viene spostato da casa sua con il moto imperioso della chiamata e che va a "infettare" del monoteismo le terre che attraverserà. Pastore è Mosè; pastore è Davide. Insomma, il pastore è la figura dell'Antico Testamento, colui che è chiamato a rispondere e ad ascoltare le parole della rivelazione. Il Nuovo Testamento invece non ha più bisogno di pastori: improvvisamente si occupa di pescatori. Anche perchè l'intento del cristianesimo è quello di poter realizzare una grande retata di anime… Il lavoro manuale ha dignità soltanto se viene pagato e debitamente onorato. Molti lavori manuali, che magari vengono fatti a basso costo sfruttando le persone in maniera schiacciante, non costituiscono dignità. Semmai la tolgono. Il lavoro manuale è il modo con cui, di generazione in generazione, la gran parte dell’umanità si è sostenuta. Ma, di per sé, non ha dignità se non corrisponde a un salario, a un trattamento umano, a una possibilità di far vivere una persona e la sua famiglia.”